domenica 24 luglio 2011

What's inside her never dies

E mi ricordo la corsa in taxi per raggiungere l'Alcatraz, le mie scarpe rosse, l'adrenalina che ci fregava perchè noi si andava ad ascoltarla dal vivo, quella voce magnifica e al tempo stesso straziante, maledetta, dolorante, come se sanguinasse in fondo ad un inferno vorticoso, capace di toccarti l'anima come poche. Già allora era così, Amy Winehouse. Unica. La ricordo sul palco quella sera, con un mini dress nero e bianco con un vistoso fiocco sul seno. I sorsi avidi ad un bicchiere di vino, lo sguardo a tratti vacuo. E la sua voce. Quella voce che ti graffiava il petto e quelle parole cariche di tutta la sua fragile umanità. Nessuno di noi, nessuna di quelle persone che erano con me quella sera, e sono rimaste dentro di me, e sempre lo saranno, può credere che sia davvero accaduto. Perchè è come se ci avessi rubato la meglio gioventù Amy, andandotene, come se ci avessi imposto di lasciarci per sempre indietro quelli anni, che sono stati forse i più belli della mia vita. Ho letto che non si compiange una persona che butta così la sua vita, e nemmeno io te lo perdono. Sono incazzata nera con te. Perchè ci hai preso tutto, tutto il bello di quel tempo. E te lo sei portato via con te.

5 commenti:

  1. Sono rimasta senza parole anch'io!
    Si, era una cosa che si poteva immaginare, era un'anima inquieta e non ha mai fatto niente di bene per sè stessa, forse proprio perchè come tutti i geni per eccellere tanto in qualcosa doveva fare difetto in qualche altra.
    Ho ascoltato talmente tanto l'album Back to black
    da saperlo a memoria, ero talmente felice che il genere che amo tanto avesse una nuova "regina" giovane, autrice e cantante perfetta...
    Purtroppo ha "voluto" entrare nel mito..sicuramente non ne uscirà presto!
    Ciao!

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  2. Dopo aver letto un mucchio di banalità su questa morte il tuo post mi sembra davvero scritto con il cuore da una persona che ama Amy. È vero, Amy ha portato con se ciò che aveva condiviso, ma non se ne può più di leggere che se l'è cercata.. la dipendenza è una questione così delicata che nessuno può permettersi di giudicare. Amy, may you rest in peace.

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  3. la notizia mi ha colpito proprio anche se - ahimè - ho come l'impressione che fosse davvero una tragedia annunciata.

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  4. Hai ragione,fa una gran rabbia tanto talento sprecato così.Ma essendo questo un blog di moda e stile mi piacerebbe anche ricordare come Amy resterà sempre un'icona in questo senso.Perché come tutte le autentiche style icons riusciva a rendere il suo look personale e inconfondibile senza rendersene neanche conto. Spero che in queste ore ce la facciano rivedere così,coi suoi abiti vintage, il trucco da pin up e le Louboutin custom made. Spero che la stampa non insista invece a mostrarci le foto di una donna sciatta e non più in sé.

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  5. hai ragione Barbara! io adoravo il suo stile, era fuori dal comune, la adoravo anche quando indossava semplicemente i jeans slim e le ballerine....mi mancherà tanto...io ancora non riesco a farmene una ragione...

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Thank you so much for leaving your comment! Kisses, Marianna

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