AP Photo/Kyod o News
La morte non è l'opposto della vita, ma una sua parte integrante. [...] Fino ad allora io avevo sempre considerato la morte come una realtà indipendente, completamente separata dalla vita. Come a dire "un giorno prima o poi la morte allungherà le mani su dime. Ne consegue che fino a quando ciò non avverrà essa non potrà toccarci in nessun modo". Questo mi sembrava ragionevole assolutamente logico. La vita di qua, la morte di là. Io sono da questa parte, e quindi non posso essere da quella. Ma dopo la morte di Kizuki, non riuscii più a vedere in modo così semplice la morte (e la vita). La morte non era più qualcosa di opposto alla vita. La morte era già compresa intrinsecamente nel mio essere, e questa verità che, per qunto mi sforzassi, non potevo dimenticare. Perchè la morte in quella sera di maggio, quando avevo diciasette anni, aveva afferrato Kizuki, in quello stesso momento aveva afferrato anche me
Haruki Murakami, Tokyo Blues, Norwegian Wood
E' il libro che più ho amato nella mia vita, e quello che più mi ha segnato. Questo è un post che esula dai miei soliti. E' inevitabile in questi giorni per me pensare al Giappone, essere attonita, e sentire dentro un dolore sordo, un rumore lacerante di sottofondo che non vuole andar via.
Nello stesso tempo non è mia intenzione fare post retorici e lacrimevoli: voglio essere pragmatica. Per questa ragione vi segnalo il post de Il Nichilista in cui sono elencati tutti i modi per aiutare il popolo giapponese: spero che tutti voi vogliate diffonderlo il più possibile. Grazie.
Io amo Norwegian Wood.
RispondiEliminaGrazie Marianna,aggiungo che alcune aziende si stanno mobilitando con raccolte fondi,come il gruppo Fast Retailing (per capirci,quelli di Uniqlo e Comptoir des Cotonniers). Sinceramente,considerato quanto importante sia da sempre il Giappone per il business della moda, mi aspetto che tutti facciano la loro parte in questo momento tragico,dai marchi del lusso a quelli low cost. Se poi qualcuno si chiamerà fuori,ricordiamoci del loro egoismo la prossima volta che andremo a fare shopping!
RispondiEliminaProvo le stesse cose, ho un legame speciale con quella terra.
RispondiEliminaIl mio euro l'ho donato, so che è poco, ma non avrei saputo che altro fare, il telegiornale non riesco neanche a vederlo.
condivido in pieno. è un disastro che mi spaventa e mi rende triste nonostante nn mi veda diretta protagonista. il pensiero va a loro.
RispondiEliminaTi seguo. :)
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Concordo pienamente con te. Una preghiera e il pensiero da quando è successo li mando al popolo giapponese. E bisogna aiutare, anche se può essere poco uno o due euro via sms, importante è che sia fatto col cuole.
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